questa settimana non ti chiedo di sperimentare nulla in classe (anche perché per un po’ resteremo lontani dalle aule), ma di prenderti del tempo per riflettere sulla figura degli Insegnanti oggi.
Puoi farlo leggendo l’articolo che trovi qui sotto e godendoti il video del poeta Taylor Mali, con la sua “What Teachers Make” (che ho tradotto per te).
Inoltre, voglio cogliere l’occasione per chiedere a te e a tutti gli altri utenti MetaDidattica una tua idea per l’estate.
Come ti piacerebbe mettere a frutto i prossimi mesi di luglio e agosto? Cosa vorresti trovare nelle prossime Newsletter domenicali?
Non posso prometterti che ogni tuo desiderio sarà un ordine, ma farò del mio meglio per far sì che insieme potremo goderci queste vacanze, nel modo più piacevole ed utile possibile.
Ti basterà rispondere a questa mail per farmi avere il tuo contributo!
Ti ringrazio in anticipo e ti auguro… buona domenica!
Alberto
P.S.: in fondo alla mail, al posto del consueto aforisma della settimana, ti propongo la dedica che un'Insegnante (che ho anche avuto il piacere di conoscere di persona) ha rivolto alla fine di quest'anno scolastico... se ti va di condividerne una tua, scrivimela rispondendo a questa mail: la pubblicherò nei prossimi numeri.
Cosa riescono a fare gli Insegnanti? - What Teachers Make (Taylor Mali)
Quando ho letto e poi sentito interpretare dal suo autore (Taylor Mali) questa splendida poesia, ho pensato a tutti quegli Insegnanti che fanno, e fanno parecchio; ne ho incontrati molti negli ultimi anni a Scuola, molti di più di quanto si creda. Non saranno mai troppi per i miei gusti, ma sono contento di aver condiviso con così tante anime entusiaste i percorsi di formazione e aggiornamento professionale MetaDidattica.
Cicca sull'immagine per leggere tutti gli aforismi di MetaDidattica
Lezioni finite, esami conclusi. Programmi, progetti, carte varie consegnate. Aule deserte. Silenzio surreale, solo i passi lenti della bidella. Cosa resta? Restano le crescite in slancio delle le vite passate da qui, resta l'energia di chi ha insegnato credendoci, resta l'eco di qualche urlo di rimprovero, restano le storie dei ragazzi, i loro sguardi verso di te e i tuoi verso di loro, resta la fatica, tanta e resta qualche incomprensione salvata dal grande lavoro fatto insieme.
Quanti altri mi incontreranno ancora in questi giorni dicendomi :"Prof, 3 mesi di vacanza, eh?"... Io sorriderò e mentre continuerò a ribadire che in realtà i mesi sono 2, sentirò la fortuna ma anche la mancanza di tutto questo.
